Rassegna stampa

Rassegna stampa delle nostre attività e degli eventi che ci hanno coinvolto

Allerta Gialla diramata dalla Protezione Civile

Allerta Gialla diramata dalla Protezione Civile, cosa è e cosa vuol dire

Sempre più spesso i mezzi di informazione classici e i social network, in caso di previsioni meteo avverse, parlano di allerta gialla, arancione o rossa. Ma chi stabilisce questi colori e cosa significa? Che cosa succede nella nostra città una volta stabilito “il colore” dell’allerta? E cosa si fa praticamente?

Per rispondere alla prima domanda, partiamo da un dato reale: per tutta la giornata di oggi 30 novembre e fino alle 8 di domani primo dicembre, sul territorio campano è in vigore lo stato di allerta gialla, in quanto sono previsti fenomeni meteorologici avversi.Lo stato di allerta lo ha comunicato la Protezione Civile della Regione Campania tramite il “Centro Situazioni” della Sala Operativa Regionale, che redige ogni giorno un bollettino meteo regionale, in base alle previsioni ed al  bollettino nazionale redatto dal Dipartimento di Protezione Civile, e dirama l’ “Avviso Regionale di Allerta per previste condizioni meteorologiche avverse ai fini di Protezione Civile per il rischio meteo, idrogeologico e idraulico”.

Analizzando l’Avviso Regionale diramato oggi si legge che, la Sala Operativa avvisa i soggetti a cui è indirizzato l’avviso che sono previsti fenomeni meteorologici avversi dalle ore 18:00 di oggi Giovedì 30 Novembre 2017 e, salvo ulteriori valutazioni, fino alle ore 08:00 di Venerdì 01 Dicembre 2017 e saranno attivati stati di allerta in particolari zone; oggi, le zone con uno stato di allerta Gialla sono la Piana del Sele, l’Alto Cilento e le aree intorno al Tanagro. Nello specifico, l’allerta Gialla è diramata in queste zone poiché, in base ai dati storici e statistici e gli studi del territorio effettuati negli anni, sono previsti incrementi nel livello dei corsi d’acqua, generalmente contenuti all’interno dell’alveo, ma con possibili inondazioni delle aree limitrofe, anche per effetto di restringimenti, ammassamento di rami e detriti in prossimità dei ponti, o opere di tombatura (fiumi il cui corso viene fatto continuare artificialmente sottoterra). In caso di allerta Gialla la sicurezza per le persone non è direttamente minacciata dall’evento in sé, come per una colata di fango o un’alluvione, ma può aumentare il rischio di incidenti occasionali.

A Napoli e in tutta l’area della città metropolitana, lo stato di allerta è Verde: questo significa che non ci saranno fenomeni significativi prevedibili, ma, visto che comunque la zona è interessata da mal tempo, non vuol dire che si possono escludere del tutto grandinate, isolate raffiche di vento, allagamenti localizzati dovuti a difficoltà dei sistemi di smaltimento delle acque piovane e piccoli smottamenti, come succede spesso in caso di pioggia. Gli altri due livelli di allerta sono l’Arancione e il Rosso, in cui il rischio per la sicurezza delle persone ed i danni provocati iniziano ad essere da moderato (arancione) a grave (rosso), con probabili danni a edifici, strade, ferrovie etc., a causa di allagamenti, frane o fango.Stabilito il colore dell’allerta, per rispondere alla seconda domanda, si attivano una serie di azioni volte a cercare di ridurre eventuali danni.Infatti, sempre sull’ Avviso Regionale di Allerta, si legge che la Sala Operativa Regionale, al momento della diramazione dell’avviso, è in Preallarme, una delle tre fasi operative del Sistema Nazionale di Protezione Civile, oltre all’Attenzione e l’Allarme. Durante la fase di Attenzione, che di norma segue un’allerta Gialla, ma in alcuni casi anche Verde, il Servizio di Protezione Civile Comunale verifica l’organizzazione interna, adempiendo alle procedure operative previste in questi casi, e la disponibilità del volontariato comunale, per l’eventuale attivazione e l’efficienza logistica.Durante la fasi di Preallarme, a seguito di un’allerta Rossa, e su valutazione per i livelli di allerta Gialla o Verde, il Servizio di Protezione Civile Comunale si raccorda con le altre strutture di coordinamento, come la Sala Operativa Regionale, i Vigili del Fuoco, etc.,  ed attiva il proprio personale e il volontariato comunale per il monitoraggio e sorveglianza dei punti più critici, precedentemente individuati. Durante la Fase di Allarme, che si attiva su valutazione diretta per qualsiasi livello di allerta o direttamente qualora un evento si manifesti in maniera improvvisa, il Servizio di Protezione Civile Comunale sempre raccordandosi con le altre strutture di coordinamento, attiva l’impiego delle risorse della propria struttura e del volontariato per l’ attuazione delle misure preventive e di eventuale pronto intervento a soccorso della popolazione.

Infine, per rispondere all’ultima domanda, non resta quindi che capire in che cosa si traduce praticamente tutto questo, e per farlo, ci aiuta Lidia De Pietro, Caposquadra e Membro del Direttivo del Centro Operativo di Protezione Civile “Falchi del Sud” di Napoli. “Quando in fase di Attenzione o Preallarme il Servizio di Protezione Civile Comunale ci richiede la disponibilità dei nostri volontari – spiega la De Pietro – contattiamo subito i nostri operatori sia telefonicamente, sia tramite social network, per formare nel più breve tempo possibile una squadra. In caso di Preallarme, la squadra prepara l’attrezzatura per l’emergenza idrogeologica, come ad esempio motopompe, elettropompe, pale, e inizia il monitoraggio del nostro territorio di competenza; la nostra sede è al Vomero, ma monitoriamo anche Arenella, Camaldoli e zona Ospedaliera, in continuo contatto con i Funzionari del Servizio di Protezione Civile Comunale, intervenendo in caso di situazioni potenzialmente pericolose, come la caduta di alberi sulla carreggiata o le strade allagate per occlusione delle caditoie, ma anche per spargere il sale in caso di temperature rigide, perché, anche se Napoli è sempre associata al sole ed al clima mite, durante l’inverno le nostre zone di competenza raggiungono temperature inferiori allo zero, come ai Camaldoli e la zona Ospedaliera, dove, in base a previsioni meteo con temperature notturne particolarmente rigide, in maniera preventiva spargiamo sale in prossimità dei Pronto Soccorso”.

Voce di Napoli - 30 novembre 2017

Cimiteri di Napoli, misure speciali per il forte afflusso di persone

Anche questo anno, un grande afflusso di visitatori in occasione delle festività per la commemorazione dei defunti, sta affollano i cimiteri di Napoli, ed in particolar modo, la zona di Poggioreale. Per far fronte al forte afflusso di persone, il Comune di Napoli ha adottato misure speciali per la regolazione del traffico veicolare, come ad esempio la chiusura dell’uscita della tangenziale Doganella, numerosi sensi unici e la creazione di corsie preferenziali per il servizio pubblico e fermate autobus e stalli taxi provvisori.

Per regolare la folla di cittadini in visita ai cari defunti, il comune ha disposto anche l’utilizzo di squadre di volontari della protezione civile, che si sono attestati soprattutto nei punti di maggiore affluenza, come agli ingressi principali a via del riposo e via Santa Maria del Pianto ed ai varchi secondari. 

L’incrocio fra il traffico veicolare, seppur limitato, e il grande flusso di persone, ha creato, come potete immaginare, non pochi problemi – spiega Gianluca Engle, giovane volontario dei Falchi del Sud, un associazione di protezione civile del Vomero – abbiamo regolato il flusso di persone sulle strisce pedonali ed aiutato le numerose persone anziane, soprattutto sulle scalinate all’interno del cimitero”. Si sono registrati piccoli infortuni e un intervento del 118 dovuti ad una caduta di una persona anziana.

Questi provvedimenti, così come lo spiegamento dei volontari di protezione civile, saranno in vigore sabato 28 e domenica 29 ottobre e il 1 e 2 novembre, dalle ore 6 alle 14.

Pubblicato su "Voce di Napoli" il 31.10.2017

Incendio ai Camaldoli, in azione anche i volontari: “Lavoro prezioso il nostro”

Appena rientrato con la sua squadra dell’incendio ai Camaldoli, abbiamo fatto due chiacchiere a caldo con Emanuele Cervelli, coordinatore delle attività di antincendio boschivo e vicepresidente del centro operativo di protezione civile Falchi del Sud.

Emanuele, a che ora siete intervenuti, e chi vi ha avvertito?
“Siamo stati allertati dalla sala operativa regionale intorno alle 14 e siamo intervenuti subito in zona Camaldoli”.
In che modo la sala operativa contatta le associazioni? Come sa chi è disponibile, essendo, di base, associazioni di volontariato?
“La regione Campania stipula delle convenzioni con le associazioni, che, quindi, garantiscono la disponibilità per il periodo assegnato; erano circa 7-8 anni che questo tipo di convenzioni non venivano stipulate, e come abbiamo visto oggi, e nei giorni passati, se ne sentiva il bisogno”.
Tornando ad oggi, com’era la situazione al vostro arrivo?
“La situazione era abbastanza complicata, le fiamme erano molto alte e vicine alle case, ci siamo subito interfacciati con i vigili del fuoco e abbiamo iniziato subito gli interventi”.
Su quale versante avete operato, perché sembra che a pianure le fiamme abbiano lambito un deposito di fuochi pirotecnici.
“Bisogna precisare che le squadre di volontari AIB operano solo per spegnere e bonificare le aree boschive e allontanare il fuoco dalle abitazioni; eravamo sullo stesso versante del deposito, ma lì intervengono i vigili del fuoco”.
Quindi le fiamme avevano raggiunto le abitazioni, è una situazione normale, secondo la tua esperienza?
Quando le fiamme raggiungono le abitazioni la situazione è sempre critica, basti pensare che molte abitazioni hanno il serbatoio del gas esterno. Fortunatamente, i vigili del fuoco avevano già richiesto il supporto aereo, quindi abbiamo tenuto testa alle fiamme fino a che il Canadair ha iniziato a sganciare sulle nostre zone, velocizzando le operazioni di spegnimento”.
Sembra tu sia abbastanza esperto in questo campo, da quanto tempo sei in protezione civile?
Da ben 17 anni, e mi occupo di antincendio boschivo da almeno 13 anni, da quando mi formo e formo continuamente nuovi volontari. Ne approfitto per ringraziare tutti i ragazzi che dall’emergenza Vesuvio ad oggi si stanno alternando per garantire un presidio antincendio, spesso rinunciando anche alle ferie estive. Ma ne servono sempre altri e tanti.

Articolo pubblicato il 11.08.2017 su Voce di Napoli

Manovre salvavita, formate 100 persone alla V municipalità

Un territorio più sicuro e la tutela della salute dei cittadini. E' stato questo l'obiettivo dell'iniziativa messa in campo dalla V Municipalità di Napoli in sinergia con la protezione civile 'Falchi del Sud' e la società Auexde, per formare gratuitamente oltre 100 persone comuni all'ultilizzo delle balisari tecniche rianimative cardiopolmonari ed all'uso del defibrillatore automatico. Ieri si sono conclusi i cicli di lezioni nei locali della sala 'Silvia Ruotolo' del parlamentino che hanno formato prima il personale della municipalità, inclusi funzionari e poliziotti municipali, e successivamente cittadini comuni del territorio Vomero - Arenella. 'Imparare queste tecniche significa poter salvare la vita a chiunque abbia un arresto cardiaco che è una delle più frequenti cause di morte se non si interviene nei primi 10 minuti - afferma MariaRosaria Cafasso, consigliera municipale promotrice del progetto - sul tema sicurezza siamo la prima municipalità virtuosa di Napoli e il nostro appello alla dirigenza del parlamentino è acquistare un defibrillatore da installare al più presto in Municipalità'. 

Articolo di Melina Chiapparino - Venerdì 3 Marzo 2017

Campagna "io non rischio" 2016 - intervista TeleVomero

Nell'ambito della campagna informativa nazionale sui rischi naturali e antropici che interessano il nostro Paese "Io non rischio", si riporta l'intervista dei giornalisti dell'emittente televisiva "TeleVomero" fatta al nostro responsabile Aldo Miceli, andata in onda nel notiziario del 17 ottobre 2016.